PER UN PUGNO DI DOLLARI
(Italia-Spagna-RFT/1964)
Regia: Sergio Leone. Interpreti: Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch. Durata: 95'
Restauro a cura di CSC - Cineteca Nazionale e Ripley's Film, in collaborazione con Sky Cinema e Unidis Jolly Film.
Apre la serata una videointervista di Marco Dolcetta a Luciano Vincenzoni (10')
Leone aveva debuttato alla regia con uno di quegli sfarzosi baracconi avventuroso/mitologici molto in voga alla fine degli anni Cinquanta (Il colosso di Rodi). Così come farà col western, il regista prende un genere consolidato, lo ribalta come un calzino e ne ottiene un film di successo. I produttori bussano alla sua porta chiedendogli altri film pseudomitologici (meglio se un Maciste), lui rifiuta. Quel genere è ormai sulla via per l'obitorio, e il cinema italiano in crisi ha bisogno di nuove scosse. Il western, pensa, potrebbe essere una scommessa vincente. Così Leone adatta il canovaccio di un film di samurai di Kurosawa (Yojimbo), lo intreccia col goldoniano Arlecchino servitore di due padroni, e inventa le forme di una nuova mitologia, tra crudezza del reale e forza dell'astrazione: "Ho debuttato quando c'era il neorealismo - dirà in un'intervista - Amo ciò che è vero, a patto che passi attraverso il filtro dell'immaginazione, del mito, del mistero e della poesia". All'impresa contribuiscono: un cast azzardato e perfetto dominato dalla coppia Eastwood/Volonté; la tessitura musicale di Morricone che diventa motore trainante dell'intreccio ("Posso dire che Morricone non è il mio musicista, è il mio sceneggiatore", afferma Leone); uno stile dirompente e certosino che segna uno spartiacque nella storia del cinema; un gusto anarchico che si colora di pessimismo cosmico ("In un film di John Ford guardi dalla finestra con speranza. Io invece mostro qualcuno che ha paura di aprire una porta, e, se lo fa, si prende una pallottola tra gli occhi"). Comincia da qui il trionfo, enorme e sacrosanto, di Leone.
(Andrea Meneghelli)
precede
OLD CINEMA - BRUSTULEIN. CINEMA DA SGRANOCCHIARE AL CINEMA - 1 (Italia/2008) R.: Davide Rizzo e Pierluigi De Donno. D.: 2'
Il documentario, ancora in corso di lavorazione, suddiviso in vari frammenti, ricostruisce con ironia, attraverso gli ultimi testimoni di un'importante generazione, lo stretto legame che la società italiana ha avuto con l'arte cinematografica, cogliendone le modificazioni della fruizione sociale dal dopoguerra ad oggi.
Tariffe:
Ingresso libero