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LA RAGAZZA CON LA VALIGIA

(Italia-Francia/1961) di Valerio Zurlini (121')

Regia e soggetto: Valerio Zurlini. Sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli, Giuseppe Patroni Griffi, Valerio Zurlini. Fotografia: Tino Santoni. Montaggio: Mario Serandrei. Scenografia: Flavio Mogherini. Musica: Mario Nascimbene. Interpreti: Claudia Cardinale (Aida), Jacques Perrin (Lorenzo), Romolo Valli (don Pietro), Riccardo Garrone (Romolo), Gian Maria Volonté (Piero), Corrado Pani (Marcello). Produzione: Maurizio Lodi-Fé per Titanus/SGC. Durata: 113'
Versione originale con sottotitoli inglesi


Non potrei dire cosa mi diede l'idea per La ragazza con la valigia. Probabilmente una vecchia casa di famiglia non più nostra; un certo tipo di educazione della quale evidentemente anche io sono parte, sono frutto; il gusto del paradosso; tante ragazzette che avevo incontrato nell'ambiente del cinema mentre cercavano di sfondare e di prendersi una piccolissima fetta della torta della vita; e poi un lontano incontro. Per il ruolo maschile mi rifeci a me, ai miei 16-17 anni, ma senza nulla di autobiografico; per quello di Aida, invece, a un incontro che davvero avevo avuto a Milano tanti anni prima, quando mi ci ero recato per girare un piccolo film pubblicitario per una marca d'automobili e c'era una ragazza che allora faceva la mannequin e poi è diventata abbastanza famosa. Parlammo tanto, e mi raccontava le piccole cose della sua vita.
Quando feci il film, mi rivenne in mente, mi ricordai certe storie di tenerezza e di solitudine a volte toccanti a volte divertenti che mi aveva raccontato, e così mi ritrovai il personaggio bello e pronto. Due personaggi diversissimi, due tipi molto diversi di solitudine, ma un cocktail riuscito, credo, pieno di calore, nato istintivamente. È un film, comunque, che avrebbero voluto fare tutti e tutte. Scelsi la Cardinale perché era buffa, curiosa, ingenua, era alle prime armi e io adoro lavorare con le persone alle prime armi, che hanno qualcosa dentro che ancora non è venuto alla luce. [...] Il soggetto era mio, c'erano un centinaio di pagine di mia stesura. Poi passò per le mani di Patroni Griffi e Medioli che lo adattarono in una certa direzione, però con me e restando vicini alle mie intenzioni. E poi intervennero Benvenuti e De Bernardi che fecero l'operazione più importante: dettero cioè ai due personaggi una fisionomia riconoscibile e scandirono i tempi della storia. A un dato momento Benvenuti continuò a sceneggiare da solo, molta parte creativa è sua.

(Valerio Zurlini)


Gran parte della forza drammatica di Zurlini risiede nell'intensità della recitazione degli attori. Per evitare le trappole dell'affettazione, il cineasta attribuisce grande importanza all'esattezza del tono e alla precisione del gesto. Sotto la sua direzione l'attore diventa una creatura a cui il cineasta instilla le riflessioni più delicate [...]. Valerio Zurlini appartiene alla tradizione dei cineasti del paesaggio. Nei suoi film la scenografia non è mai utilizzata per partito preso puramente estetico, ma è parte integrante dell'opera, riflettendo sempre la natura del dramma e la psicologia dei personaggi. Per il cineasta, definire un ambiente è già situare l'atmosfera del racconto. [...] Con Antonioni, Zurlini è il grande cineasta dei paesaggi degli stati d'animo.
Zurlini ci viene incontro con la sua sensibilità messa a nudo, la sua capacità di oltrepassare la crosta della realtà esteriore per scrutare l'interno degli esseri e delle cose. Nel realismo cinematografico italiano, Zurlini occupa una posizione affatto particolare: ciò che cerca di filmare è la realtà interiore. Il cineasta appartiene a una sorta di generazione perduta, solitaria e distante di fronte a un mondo senza qualità, lacerato dalle contraddizioni che lo spingono in un unico movimento verso l'esaltazione romantica e verso la volontà d'autodistruzione.

(Jean Gili)

Proiezioni:
Domenica 11 agosto 2019
Piazza Maggiore
21.30
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema 2019
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina dell'evento

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