VENGA A PRENDERE IL CAFFÈ DA NOI

(Italia/1970) di Alberto Lattuada (95') 

Regia: Alberto Lattuada. Soggetto: dal romanzo La spartizione di Piero Chiara. Sceneggiatura: Alberto Lattuada, Piero Chiara, Tullio Kezich, Adriano Baracco. Fotografia: Lamberto Caimi. Montaggio: Sergio Montanari. Scenografia: Vincenzo Del Prato. Musica: Fred Bongusto. Interpreti: Ugo Tognazzi (Emerenziano Paronzini), Francesca Romana Coluzzi(Tarsilla Tettamanzi), Milena Vukotic (Camilla Tettamanzi), Angela Goodwin (Fortunata Tettamanzi), Jean-Jacques Fourgeaud (Paolino), Piero Chiara (Pozzi), Valentine (Caterina), Antonio Piovanelli (don Casimiro). Produzione: Maurizio Lodi Fé per Mars Film Produzione. Durata: 95' 
Copia proveniente da Istituto Luce - Cinecittà
Versione italiana con sottotitoli inglesi


È un personaggio che mi è piaciuto molto perché il clima, l’atmosfera, il modello di questo personaggio, è la mediocrità. Io riconosco a me stesso molte caratteristiche della mediocrità, non tutte naturalmente: così le mie, unite a quelle due o tre che caratterizzano in permanenza il personaggio, hanno dato come risultato un annuario, un glossario della mediocrità umana. Sono sensibile alla mediocrità degli altri, questo mi è sempre servito quand’ero attore comico in rivista: il mio personaggio nasceva sempre da una osservazione della mediocrità della vita e quindi degli uomini. Nel film di Lattuada sono stato affascinato dalla possibilità di costruire un campione di mediocrità, una mediocrità che qui, per di più, è sublimata dal fatto che il personaggio è anche presuntuoso. […] Venga a prendere il caffè... da noi è stato un film di grande collaborazione con il regista. Lattuada mi ha chiesto di aggiungere al personaggio certi modi di essere, certi ‘tic’, lui metteva una cosa, io ne mettevo un’altra, uno scambio continuo.

(Ugo Tognazzi)

 

M’interessavano due cose: fare, attraverso il personaggio del Paronzini, un ritratto della volgarità e dimostrare che l’erotismo non è necessariamente proporzionale al grado di bellezza della donna. Un essere volgare per me è colui che non ha altri interessi al di fuori del sesso e del cibo, cioè un uomo assolutamente vuoto, privo di idee sul mondo che superino lo stadio animale, che dico, vegetale; privo di cultura; privo di sensibilità artistica. Tognazzi mi ha capito benissimo ed è stata una fortuna, perché Tognazzi è un attore stupendo se entri in sintonia con lui […]. Il romanzo di Chiara, l’ho modificato parecchio, col pieno consenso dell’autore, il quale ha capito che a me non interessava illustrarlo. Mi dicono che sono un regista ‘letterario’ e in effetti mi sono ispirato spesso alla letteratura, forse più di ogni altro regista. Mai però per tradurre in immagini la bellezza della pagina scritta. Non m’interessa. Scelgo quei romanzi nelle cui pagine ritrovo motivi che collimano con la mia visione del mondo e che m’interessa quindi divulgare.

(Alberto Lattuada)

 

precede IL PROFESSORE (episodio di Controsesso)
(Italia-Francia/1964)
Regia: Marco Ferreri. Soggetto e sceneggiatura: Marco Ferreri, Rafael Azcona. Fotografia: Roberto Gerardi. Montaggio: Lionello Massobrio. Scenografia: Massimiliano Capriccioli. Musica: Teo Usuelli. Interpreti: Ugo Tognazzi (il professore). Produzione: Carlo Ponti per Compagnia Cinematografica Champion, Les Films Concordia. Durata: 29’ Copia proviente da CSC – Cineteca Nazionale

 

Ferreri torna a dirigere Tognazzi dopo L’ape regina e La donna scimmia. Un professore di provincia bigotto e represso per non far copiare le allieve fa installare un bagno in un armadio della classe: “sorprende per concentrazione, profondità metaforica e coraggio. Una vera e propria ‘novella’ sulla diseguale realtà italiana del ‘boom’, dove il male del singolo personaggio porta i segni di un male più grande”

(Tullio Masoni)

 

L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema 2017

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Ingresso libero

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