FROST/NIXON - IL DUELLO

(USA-Gran Bretagna-Francia/2008) di Ron Howard (122')  

Regia: Ron Howard. Soggetto e sceneggiatura: Peter Morgan. Fotografia: Salvatore Totino. Montaggio: Daniel P. Hanley, Mike Hill, Robert Komatsu. Scenografia: Michael Corenblith. Musica: Hans Zimmer. Interpreti: Frank Langella (Richard Nixon), Michael Sheen (David Frost), Kevin Bacon (Jack Brennan), Sam Rockwell (James Reston Jr.), Matthew Macfadyen (John Birt), Toby Jones (Swifty Lazar), Oliver Platt (Bob Zelnick), Rebecca Hall (Caroline Cushing). Produzione: Ron Howard, Brian Grazer, Eric Fellner, Tim Bevan per Universal Pictures, Imagine Entertainment, Working Title Films, StudioCanal, Relativity Media. Durata: 122'

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Non siamo pochi (ma neanche tantissimi) a credere che il regista di Apollo 13, Fuoco assassino, The Missing non sia semplicemente un robusto filmaker abilissimo nella micidiale navigazione nel mainstream hollywoodiano, bensì una personalità vicina a quei registi degli anni Quaranta capaci come Richard Fleischer di non sbagliare quasi nessun genere, e allo stesso tempo di affondi sorprendenti nell'intimità dei personaggi [...]. Frost/Nixon - Il duello è uno dei suoi film più belli e rischia di trasformarlo inesorabilmente in un autore. La pièce di successo di Peter Morgan da cui è tratto il resoconto di un exploit mediatico sul quale nessuno voleva scommettere [...], trasforma l'avvincente duello nella dimostrazione che lo spettacolo può attingere alla verità più di qualsiasi processo. Verranno visti in tv da più di quarantacinque milioni di persone. Il primo riuscirà, anche se per un attimo, a ottenere il fantasma di quella confessione che nessun prestigioso columnist o Corte Suprema erano riusciti a strappare, il secondo a dominare la scena con un talento leonino da politico di straordinarie risorse intellettuali e dialettiche. Howard, tra un aperitivo su un Concorde e una riunione sulla West Coast, evoca i favolosi Seventies con precisione e sensualità, ma la sua arma vera è la frugale devozione con la quale tratteggia i protagonisti che lottano con eleganza, inconfessabile angoscia e senza esclusione di colpi. Michael Sheen e Frank Langella (una vita da caratterista indistruttibile), che avevano già animato i personaggi sulla scena, devono a questo film una promozione definitiva nella serie maggiore del firmamento del cinema. Se la meritano tutta.

(Mario Sesti)

 

La storia spiegata dalla televisione. La verità (sempre parziale) sull'identità e sui sentimenti di un uomo svelati dalla struttura retorica di un'intervista. Domande e risposte, affondi e parate, finte e digressioni, colpi bassi e sperimentato controllo. Frost/Nixon è una acuminata lezione sulla politica americana degli anni Settanta e sui media. Un capolavoro di suspense della parola costruito come un match di boxe e una partita a scacchi in cui le regole sono dettate dalla tv, dall'ansia dell'audience, dalla volontà dei due protagonisti di un ritorno alla ribalta. Per David Frost, mediocre conduttore di talk show, l'intervista con l'ex-presidente costretto alla dimissioni dopo lo scandalo Watergate, è il passaporto per la popolarità e il successo; per Richard Nixon è il tentativo di pareggiare i conti con la Storia e riaffermare il suo ruolo di statista di primo piano. Due reduci, due esseri umani in panne, due uomini senza apparente qualità. [...] In questa conversazione tutta da vedere e da ascoltare (in cui non c'è un ruolo secondario che sia stato affidato con imprudenza) le due talking heads sono protagoniste di una spinosa seduta analitica, di un ruvido confessionale laico. L'immaginaria telefonata notturna tra i due contendenti, prima dell'ultimo round, è un esempio straordinario di quanto le parole possano essere immagini interiori.

(Enrico Magrelli)

 

 

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L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema 2017

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