I DUE MARESCIALLI

(Italia/1961) di Sergio Corbucci (99') 

Regia: Sergio Corbucci. Soggetto: Totò, Ugo Guerra, Marcello Fondato, Sandro Continenza, Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi. Sceneggiatura: Sandro Continenza, Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi. Fotografia: Enzo Barboni. Montaggio: Roberto Cinquini. Scenografia: Giorgio Giovannini. Musica: Piero Piccioni. Interpreti: Totò (Antonio Capurro), Vittorio De Sica (il maresciallo Vittorio Cotone), Gianni Agus (il podestà Pennica), Arturo Bragaglia (don Nicola), Franco Giacobini (Basilio), Elvy Lissiak (Vanda). Produzione: Gianni Buffardi per Cineriz. Durata: 98'
Versione italiana con sottotitoli inglesi
Copia proveniente da Fondazione Cineteca Italiana, Milano / Gruppo Mediaset RTI per concessione di Videodue srl

Introducono Carlo Croccolo ed Elena De Curtis

Serara promossa da Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna

 

I due marescialli parte come film sulla rivalità tra un maresciallo di pubblica sicurezza e un maresciallo dei carabinieri impegnati nella medesima indagine ma dopo l'intervento della censura il soggetto cambia radicalmente: De Sica conserva la qualifica (anche per ricollegarsi al popolarissimo personaggio interpretato nei Pane, amore e....) mentre Totò si trasforma in un ladruncolo che l'8 settembre del '43 ruba la divisa al maresciallo lasciandogli in cambio una tonaca da prete. Il ladro e finto maresciallo Totò, il finto prete ma vero maresciallo De Sica, più Gianni Agus, gerarca sopra le righe, urlano e si agitano immettendo un po' di sana comicità teatrale nel nuovo filone un po' ipocrita del cinema resistenziale.

(Alberto Anile, Totalmente Totò, Edizioni Cineteca di Bologna 2017)

 

La recitazione di Totò era molto spontanea, l'improvvisazione vi aveva una grande parte. Per dare il meglio, Totò aveva bisogno di un compagno con cui l'accordo fosse immediato, e che spesso lo seguiva di film in film. Nei Due marescialli per esempio, Totò recitava per la seconda volta con Vittorio De Sica. Al suo fianco quasi si esaltava, dimostrava il classico piacere del comico che sa di recitare capito e lo fa in modo eccezionale. Le sue doti naturali di improvvisazione, le sue straordinarie doti di comico, venivano messe in enorme risalto. Credo che questo avvenisse, in quel film, principalmente per la presenza di un partner molto importante. Totò diceva sempre: "Io posso far ridere, ma se ho vicino a me uno che fa ridere più di me, anch'io faccio ridere di più". Con De Sica ritrovava una verve nuova, e il senso di divertire un artista che oltre che essere un vecchio collega, un compagno napoletano, era nello stesso tempo un grande regista. Da parte sua c'era un certo gusto a far risaltare la sua bravura, una certa eccitazione nel recitare, far ridere, tirar fuori tutti i suoi lazzi e le sue fantastiche trovate, che rendevano difficile perfino al regista assistere alla scena senza ridere.

(Sergio Corbucci)

 

Praticamente ho doppiato Totò dal 1957 in poi, quando lui ha perso la vista. L'ho doppiato naturalmente non in tutti i film, ma solamente nelle scene esterne, gli interni erano in presa diretta come in studio, mentre per gli esterni c'erano rumori e allora bisognava doppiare. Siccome Totò non riusciva a vedersi, allora io lo doppiavo. Avevamo la stessa pasta di voce. [...] Un piccolo aneddoto: nel film I due marescialli quando ho finito di doppiare Totò mi chiama il produttore Gianni Buffardi (genero di Totò) e mi dice: "Senti Carlo perché non provi a doppiare anche De Sica?". Gli dico: "come faccio a doppiare De Sica, io doppio Totò la voce è uguale". "Vabbé, mi dice, te lo studi". M'ha dato una ‘pizza' - allora c'erano i nastri - me lo sono studiato e l'ho doppiato tutto. Nella scena finale del film, a un certo momento, quando De Sica doppiato da me dice "Padre domenicano! Capurro!" mi sono confuso e ho detto "domenicano" alla Totò. La critica ha scritto bellissimo, bravissimo soprattutto in questo film De Sica che a un certo momento rifà l'accento di Totò. E invece ero sempre io.

(Carlo Croccolo)

 

 

L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema 2017

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Ingresso libero

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