L’AMORE
(Italia/1948) R.: Roberto Rossellini. D.: 69'
Introducono Emiliano Morreale e Gian Luca Farinelli
Sog.: dalla pièce La voce umana di Jean Cocteau (Una voce umana), Federico Fellini (Il miracolo). Scen.: Roberto Rossellini (Una voce umana), Federico Fellini, Tullio Pinelli (Il miracolo). F.: Robert Juillard (Una voce umana), Aldo Tonti (Il miracolo). M.: Eraldo Da Roma. Scgf.: Christian Bérard. Mus.: Renzo Rossellini. Su.: Kurt Doubravsky. Int.: Anna Magnani (donna al telefono/Nannina), Federico Fellini (vagabondo), Peparuolo (monaco), Amelia Robert (maestra). Prod.: Tevere Film. Pri. pro.: 30 ottobre 1948 DCP. D.: 69'. Bn. Versione italiana con sottotitoli inglesi / Italian version with English subtitles
Da: Fondazione Cineteca di Bologna
Restaurato nel 2013 da Fondazione Cineteca di Bologna, CSC - Cineteca Nazionale, Coproduction Office e Istituto Luce Cinecittà presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata. Il restauro digitale è stato realizzato a partire dai migliori elementi disponibili, un controtipo positivo combinato conservato presso Cinecittà Luce / Restored in 2013 by Fondazione Cineteca di Bologna, CSC - Cineteca Nazionale, Coproduction Office e Istituto Luce Cinecittà at L'Immagine Ritrovata laboratory. The digital restoration was based on the best available elements, a combined duplicate positive preserved by Cinecittà Digital Factory
L'amore è costituito da due parti. La prima, Una voce umana (Une voix humaine), da una pièce teatrale di Jean Cocteau, è stata realizzata nel 1947 - prima di Germania anno zero; la seconda, Il miracolo, nell'aprile 1948. In entrambe Anna Magnani interpreta una donna che ama senza essere amata. La seconda (nel cartello all'inizio del film) è espressamente "dedicata all'arte drammatica di Anna Magnani", il che sembra un addio (e, com'è noto, effettivamente lo era). Una voce umana è fedele al testo teatrale parola per parola [...]. Rossellini prosegue l'esperienza degli episodi siciliano e napoletano di Paisà. Continua a sfruttare le possibilità che gli offrivano le riprese in campo lungo. Qui, la macchina da presa diviene microscopio. Apre ai nostri occhi un mondo nuovo. Non vediamo soltanto le azioni compiute da un individuo, ma anche l'invisibile: quello che l'individuo pensa e sente. Chi considera Una voce umana alla pari di uno sfoggio di esibizionismo, non ha compreso nulla di questo film. Il film, invece, rende trasparente ciò che dice e fa Anna Magnani. Vediamo attraverso di lei. Inoltre non vediamo soltanto lei e i suoi sentimenti esposti ai nostri occhi ma vediamo anche l'uomo che ama. È con lei che vediamo il passato condiviso da questa coppia. Non è soltanto bello, è allo stesso tempo infinitamente doloroso. Rossellini adotta la macchina da presa come uno strumento chirurgico. [...] Vedendo Una voce umana e cominciando a riflettere su ciò che vediamo, non possiamo sfuggire alla domanda: cos'è in realtà che abbiamo l'abitudine di definire amore? [...] L'amore è un fenomeno effimero: ecco cosa ci dimostra Rossellini. In Il miracolo (soggetto: Federico Fellini), Rossellini racconta la storia di una donna che gli abitanti di un villaggio ritengono debole di mente e che, per questa ragione, conduce la sua esistenza lontana dalla gente normale. Sorveglia le capre e talvolta anche i bambini degli altri contadini. Un bel giorno di sole, la guardiana di capre incontra un magnifico uomo barbuto (Federico Fellini). Si convince immediatamente che sia San Giuseppe. [...] Il miracolo è stato accusato di essere una parodia dell'Immacolata Concezione. È impensabile per quanto riguarda Rossellini. La serietà con cui racconta la storia è la stessa di Francesco giullare di Dio. Si potrebbe dire piuttosto che Rossellini prenda la sua storia più sul serio di quanto la Chiesa non abbia fatto con il proprio dogma. Ed è vero che in questo c'è una forma di provocazione.
Rudolf Thome, L'amore, in Roberto Rossellini, Reihe Film 36, Carl Hanser Verlag, Berlino 1987
L'amore is made up of two parts. The first, Una voce umana, is based on a play by Jean Cocteau and was made in 1947, before Germania Anno Zero and the second part, Il Miracolo in April 1948. In both films Anna Magnani plays a woman who loves without being loved in return. The second part (as it is shown in the beginning of the film) is "dedicated to the dramatic art of Anna Magnani", it seems like a farewell (and, as it is known, it actually was). Una voce umana is faithful to the theatrical script, word for word [...]. Rossellini continued the experience of the Sicilian and Neapolitan episodes in Paisà. He carried on exploiting the possibilities that long shots offered him. Here the camera became a microscope. It opened our eyes onto a new world. We could not only see the individual's actions, we also saw what the individual thinks and feels.
People who consider Una voce umana to be no more than a display of exhibitionism have not understood anything about the film. It makes what is said and done by Anna Magnani appear transparent. We see through her eyes. Moreover, we are not only faced with her and her
feelings but we also see the man she loves. And it is with her that we see the past that this couple has shared. It is not only beautiful, but at the same time infinitely painful. Rossellini used the camera like a surgical instrument. [...] Watching Una voce umana and reflecting on what we see, we have to ask ourselves: what is the thing we actually define as love? [...] Love is an ephemeral phenomenon; this is what Rossellini has shown us. [...] In Il Miracolo (script: Federico Fellini), Rossellini tells the story of a woman who the residents of a village believe to be feebleminded and who, for this reason, leads her life far away from the others. She looks after goats and at time also the other peasants' children. One sunny day, she meets a bearded man (Federico Fellini). Straight away, she is convinced that he is Saint Joseph. [...] Il Miracolo has been accused of being a parody on the Immaculate Conception. This is unthinkable for Rossellini. The seriousness with which Rossellini tells this story is the same as in Francesco giullare di Dio. It could be said that Rossellini takes this story more seriously than Church has ever done with its own dogma. It is true that this is a form of provocation.
Rudolf Thome, L'amore, in Roberto Rossellini, Reihe Film 36, Carl Hanser Verlag, Berlin 1987
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