Giovedì 4 luglio 201310.15
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

LA VERTIGINE DEL TEMPO (PARTE 2)

Il cinema è uno strumento senza pari quan­do si tratta di riportare in vita il passato. Le epoche passate forniscono ambientazioni attraenti ai film più disparati, dall'avven­tura fantastica all'accurata ricostruzione storica. Gli eventi di rilievo, guerre oppure nascite e morti di personaggi illustri, sono stivati nella nostra memoria collettiva e se­gnalati da regolari commemorazioni (come nel caso della Battaglia delle Nazioni di Lipsia, nell'ottobre del 1813: il suo mezzo milione di soldati, 110.000 dei quali ucci­si sul campo, ne fa la più grande battaglia del diciannovesimo secolo). Richard Abel mi ha detto che negli Stati Uniti, tra il 1911 e il 1915, venne realizza­ta una notevole quantità di film sulla Guerra Civile, che aveva avuto luogo cinquant'an­ni prima. Non diversamente in Italia, negli stessi anni, parecchi film presero a soggetto il Risorgimento: La lampada della nonna è una messa in scena della memoria nazio­nale, nella forma dei ricordi personali di un narratore in prima persona. Gli stati e le monarchie consolidano il proprio potere con giubilei che ne com­memorano la fondazione. Il tricentenario dell'ascesa al potere dei Romanov venne celebrato, tra le altre cose, da un film (di Aleksandr Drankov). E con una parata al Peterhof, che fu filmata. Vediamo lo zar e la zarina, le principesse e il principe ereditario vivi e festanti in quei giorni del 1913, e già sappiamo quale futuro li aspetta - sappia­mo che saranno fucilati il 17 luglio 1918. Com'era stato luminoso il futuro immagina­to dalle fantasie ottocentesche di Marenco (Excelsior) o di Robida (Saturnino Faran­dola, film del 1913 di Marcel Fabre)... Nel 1913 vengono ancora realizzate mol­te comiche d'ambiente militare (Polidor attendente), la cui leggerezza irriverente diventerà ben presto inconcepibile; men­tre nei film drammatici morti e catastrofi inevitabilmente ci appaiono come scure premonizioni della guerra imminente (Ge­brochene Schwingen). Un'idea rimasta tale - che avrebbe reso la nostra vertigine del tempo ancor più turbi­nosa - era quella di mostrare alcuni film di produzione posteriore ma ambientati nel 1913, per permettere un confronto diretto con la realtà filmata in quello stesso anno (i candidati erano due film realizzati nel 1955 e 1985 intorno alla figura del colon­nello Redl). Invece abbiamo preso a bordo un clandestino, inizialmente identificato come Der Thronfolger (Emil Albes, 1913). Si tratta di un film su Mayerling, ma quale? Das Drama von Mayerling (1919), diretto da Karl Gernhard, con Eugen Neufeld nel ruolo del principe Rodolfo e Midy Elliott in quello di Maria Vetsera, o Kronprinz Rudolf (1919) di Rolf Randolf, con lo stesso Ran­dolf e Thea Sandten? Spettatore sapiente, illuminaci tu!

Mariann Lewinsky

 

Film is an incomparable medium for bringing the past to life. Past times serve as an attractive setting for films of all kinds, from fantasy adventures to accu­rate re-enactments. Momentous historical events like wars or the birth and death of important persons are stored in our col­lective memory and marked by regular commemoration days (one such event be­ing the Leipzig Battle of Nations of Oc­tober 1813 - its half a million soldiers, 110,000 of them killed in action, making it the greatest battle of the 19th century). Richard Abel told me that in the USA from 1911 to 1915 a large number of films were made about the American Civil War, which had taken place fifty years earlier. Likewise, in Italy films were made about the last years of Risorgimento: La lampa­da della nonna is a dramatisation of the collective memory in the form of personal recollections of a first-person narrator. States and monarchies consolidate their power with jubilees commemorating their foundation. The tercentenary of the Ro­manovs' accession to power was marked by, among other things, a film (by Aleksan­dr Drankov) about the history of the dy­nasty. And by a parade. In the film shot in Peterhof we see the Tsar and Tsarina, the Princesses and the Tsarevich moving, living, in the festive present of 1913, and we know the future - we know they are to be shot on 17 July 1918. How bright, how merry the future had been, as imagined in the 19th-century by Marenco (Excelsior) or Albert Robida (Saturnino Farandola)... Many military comedies were made (Poli­dor attendente), which would later be­come inconceivable, being too undigni­fied, while in tragic films death and disas­ter inevitably strike us as dark premoni­tions of war (Gebrochene Schwingen). An unrealized idea - which would have made our vertigo even more extreme - was to screen some more recent films set in 1913, to allow direct comparison with the filmed reality of 1913 (candidates were the 1955 and 1985 versions of Oberst Redl). Instead we included a stowaway, originally identified as Der Thronfolger (Emil Albes, 1913). A Mayerling drama, but which one? The Drama of Mayerling (1919), directed by Karl Gernhard with Eugen Neufeld (as Rolf) and Midy Elliot (Mary), or Kronprinz Rudolf (1919) by Rolf Randolf, starring Randolf and Thea Sandten? Knowledge­able spectator, do tell us!

Mariann Lewinsky

 

 

LÉONCE ET TOTO (Francia/1912) D.: 9'. Did. olandesi
KELHEIM JAHRHUNDERFEIER [DIE VÖLKERSCHLACHT BEI LEIPZIG]
(Germania/1913) D.: 3'
LA LAMPADA DELLA NONNA
(Italia/1913) R.: Luigi Maggi. D.: 40'. Did. tedesche

Accompagnamento al piano di Neil Brand

Sulla scia dello strepitoso successo otte­nuto da Nozze d'oro (1911) e da I Mille (1912), l'Ambrosio nel 1913 intensifica il suo impegno nella produzione di sog­getti risorgimentali, realizzando ben tre film sul tema: Il notturno di Chopin, Le campane della morte e La lampada della nonna. Quest'ultimo soggetto, che ripro­pone un episodio della Seconda guerra d'Indipendenza, si avvale di un espedien­te narrativo particolarmente utilizzato nei film storico-patriottici dell'epoca: il fla­shback. Attraverso il racconto della nonna i nipotini rivivono le gesta degli eroi del Risorgimento, con una comunione ideale tra presente e passato, in nome e in onore della Nazione. Il film, che si segnala per la suggestiva fotografia di Giovanni Vitrot­ti, venne ritirato dalle sale a causa delle dimostrazioni del pubblico contro l'Au­stria, nel 1913 ancora alleata dell'Italia.

Giovanni Lasi

 

In the wake of the immense success en­joyed by Nozze d'oro (Golden Anniversary, 1911) and by I Mille (The Thousand Men, 1912), in 1913 the Ambrosio Studios intensified its commitment to the pro­duction of films surrounding the theme of the Risorgimento with three films on the subject: Il notturno di Chopin (Cho­pin's Nocturne), Le campane della morte (The Death Knells) and La lampada della nonna (Grandmother's Lamp). The latter of these, which recounts an episode from the Second War of Independence, makes use of what was at the time a popular nar­rative expedient in historic-patriotic films: the flashback. Through the tales of their grandmother, the children relive the hero­ism of the Risorgimento, with a common ideal uniting past and present: the name and honor of the Nation. The film, note­worthy for the stunning cinematography by Giovanni Vitrotti, was withdrawn from the theatres due to public protests against Austria, which in 1913 was still Italy's ally.

Giovanni Lasi

Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
Accesso e servizi per disabili
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