Lunedì 1 luglio 201311.00
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

UNA SERATA AL CINEMA TIVOLI IL DIVA FILM (PARTE 3): MA L'AMORE MIO NON MUORE!

(Italia/1913) R.: Mario Caserini. D.: 80'

Accompagnamento al piano di Francesca Badalini
A seguire presentazione del restauro e del Dvd edito da Cineteca di Bologna e Museo del Cinema di Torino, in collaborazione con Cineteca Italiana di Milano
Con Claudia Gianetto (Museo del Cinema di Torino), Gian Luca Farinelli e Mariann Lewinsky

 

Sog.: Emiliano Bonetti. F.: Angelo Scalenghe. Int.: Lyda Borelli (Elsa Holbein), Mario Bonnard (principe Maximilian di Wallenstein), Camillo de Riso (l'impresario Schaudard), Maria Caserini (Gran duchessa di Wallenstein), Gianpaolo Rosmino (Moise Stahr). Prod.: Film Artistica "Gloria". DCP. D.: 80'. Bn. Didascalie italiane / Italian intertitles
Da: Fondazione Cineteca di Bologna, Museo Nazionale del Cinema e Fondazione Cineteca Italiana
Restauro realizzato nel 2013 presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata / Restored in 2013 at L'Immagine Ritrovata laboratory


Nel 1913 Lyda Borelli ha raggiunto l'apice della propria carriera teatrale. Dal 1904 ha portato sulle scene dei più famosi teatri italiani pièces di Victorien Sardou, Henri Bataille, Georges Ohnet - repertorio che si appresta a diventare struttura portante del genere diva-film. Il trionfo arriva con la Salomè di Oscar Wilde, spettacolo replicato a partire dal 1909 e ancora in cartellone nel 1912. Nel costume di Salomè, Borelli viene ritratta dal pittore Cesare Tallone e nelle serie fotografiche di Emilio Sommariva: estremamente popolari per via della loro diffusione in forma di cartoline, queste rappresentazioni della sua vita teatrale risulteranno decisive per la costruzione iconica del personaggio Borelli fin dal debutto cinematografico. Prodotto dalla torinese Gloria Film e diretto da Mario Caserini, Ma l'amor mio non muore! viene appositamente scritto per lei. Se la storia è un intreccio di amore e spionaggio, la seconda parte del film si svolge in un mondo assai vicino a Lyda Borelli, il teatro. Si citano le sue famose performance nei ruoli di Zazà e Salomè. La vediamo sul palcoscenico, recitare la parte di un personaggio che muore; ma noi sappiamo che ha appena preso il veleno, e dunque sta veramente morendo... Il principe suo amante è anche il suo nemico politico, e dunque non può averlo. Lui accorre sul palco quando si rende conto che non si tratta di finzione, e lei muore tra le sue braccia come Violetta tra le braccia di Alfredo nella Traviata, o, in senso più ampio, secondo l'invito dannunziano a una vita e una morte inimitabili. Ma l'amor mio non muore! fu un successo internazionale, fece di Lyda Borelli una star e segnò appunto l'inizio di un nuovo fenomeno: il diva-film italiano. Occorre tuttavia considerare come il fenomeno non nascesse del nulla, ma portasse con sé l'eredità della cultura pittorica, teatrale e fotografica dell'Italia d'inizio secolo.

Ivo Blom

 

In 1913, Lyda Borelli had reached the apex of her theatrical career. Performing in Italy's most famous theatres, she appeared in plays by Victorien Sardou, Henry Bataille, Georges Ohnet, the very repertory that would soon become the backbone of diva cinema. Borelli's most acclaimed performance was in Oscar Wilde's Salome, which had its Italian premiere at the Teatro Valle on 10 March 1909. In her Salome costume, Borelli was portrayed by painter Cesare Tallone and in a photographic series by Emilio Sommariva: popularized by postcards, these representations of Borelli's theatrical career fueled the public imagination and showed decisive for the construction of her iconic image in her first feature, Ma l'amor mio non muore!. Produced by the Turin-based company Gloria Film and directed by Mario Caserini, the film was specifically written for her. While the plot deals with espionage and love, the second part is set in a world very close to Borelli - the stage. Her two successful performances, Zazà and Salome, reappear here. In a scene set on stage, Borelli acts as though she is dying, but this, in effect, is a doubling since her character has actually poisoned herself. Her princely lover is her political rival, so she cannot have him. The prince runs on stage when he notices that this is no mere performance. She dies in his hands like Violetta dying in the hands of Alfredo in La Traviata or, more broadly, repeating the 'inimitable life and death' promoted by D'Annunzio. Ma l'amor mio non muore! was an international success and turned Borelli into a film star. It also started a new phenomenon: the Italian diva-film. But this phenomenon didn't come out of the blue; it incorporates the legacy of the pictorial, photographic and theatrical culture of the Italian early twentieth century.

Ivo Blom

Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
Accesso e servizi per disabili
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