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I muti di Hitch

Programmazione

Il restauro dei nove film muti di Alfred Hitchcock è uno dei progetti più importanti e complessi intrapresi dal BFI National Archive. Il Cinema Ritrovato sarà il primo festival a presentarli tutti insieme nel formato originale 35mm. Titoli, fra i quali The Pleasure Garden a lungo considerato perduto, che si spingono oltre i codici della pura suspense, e già rivelano appieno il genio che rese Hitchcock, non ancora trentenne, il più importante regista britannico. 

The Pleasure Garden (Il giardino del piacere, 1926) •  The Lodger (Il pensionante, 1926) •  Downhill (Il declino, 1927) The Farmer’s Wife (La moglie del fattore, 1928) • Champagne (Tabarin di lusso, 1928) • Easy Virtue (Fragile virtù, 1927) • The Ring (Vinci per me!, 1927) • The Manxman (L’isola del peccato, 1929) • Blackmail (Ricatto, 1929)

 

Ci sono più libri su Hitchcock che su qualsiasi altro regista. Eppure, in partenza, il soggetto non sembrava cosi affascinante. Hitchcock era un inglese ordinario, paffuto, figlio di un fruttivendolo, di umili origini ma privo dell’aura romanzesca dell’estrema povertà. Aveva gusti modesti, per non dire noiosi, e resto sposato per 54 anni con la stessa donna, che fu anche sua collaboratrice. Perché ci piace tanto dissezionare i suoi film, speculare sulla sua psicologia, cercare schemi ricorrenti nella sua produzione? Hitchcock domina la storia del cinema alla stregua di un Napoleone: determinato, enigmatico, spietato promotore di se stesso, creo come Bonaparte un marchio iconico destinato a resistere nel tempo. Forse il nostro interesse non si e mai spento perché Hitchcock ha sempre voluto conquistare noi spettatori. Come disse a Truffaut nella celebre intervista, “bisogna progettare i film come Shakespeare costruiva le sue commedie: per il pubblico” (si metteva in buona compagnia!). La sua voglia di colpirci e presente dalla prima regia, The Pleasure Garden, fino a Family Plot.

Gli inglesi rivendicano Hitchcock con una certa timidezza. Come Chaplin, l’altro genio londinese, lo considerano cosa di Hollywood. Ma nel 1939, quando Selznick lo convinse a emigrare, il regista poteva gia vantare una lunga e fortunata carriera nel cinema britannico. The 39 Steps, The Lady Vanishes e The Man Who Knew too Much lo avevano già consacrato come il piu importante regista inglese.

Quasi tutti i film di Hitchcock sono rimasti piu o meno in circolazione da quando furono realizzati. E dunque tanto piu sorprendente che le prime pellicole, tranne The Lodger, non siano mai state integralmente restaurate. Nell’ambito delle iniziative culturali promosse in occasione delle Olimpiadi di Londra, il BFI ha dunque intrapreso un ambizioso restauro dei nove film muti del regista (il decimo, The Mountain Eagle, e andato perduto). Il progetto è durato tre anni e ha portato a setacciare gli archivi della FIAF e le collezioni alla ricerca di materiali che potessero integrare i pochi elementi conservati al BFI.

La ricerca ha rivelato una deludente scarsità di fonti: per i titoli Gainsborough (The Pleasure Garden, The Lodger e Downhill) mancavano i negativi, anche se le copie d’epoca ci hanno permesso di ricreare le imbibizioni originali. I negativi dei film prodotti dalla British International Pictures (The Manxman, Blackmail e Champagne) erano invece sopravvissuti, anche se a volte si trattava solo di negativi B. Per The Ring e The Farmer’s Wife non disponevamo di materiali originali ma solo di copie anni Sessanta, e nel caso di Easy Virtue era rimasta solo una stampa 16mm malconcia e accorciata. Le ricerche hanno portato alla luce i tagli dei distributori: abbiamo potuto cosi aggiungere 20 minuti a The Pleasure Garden, reintegrandone la coerenza simbolica e visiva.

Trovandoci a lavorare sul restauro di tutti i nove film in una volta, abbiamo imparato molte cose sul modo di girare di Hitchcock e sui processi di produzione dell’epoca. Tali informazioni potevano essere ricavate unicamente dai film, dato che tutta la documentazione era andata perduta. Malgrado l’esiguo materiale originale, tuttavia, i risultati sono buoni e in alcuni casi ottimi. La combinazione delle tecniche fotochimiche e digitali a nostra disposizione ha prodotto le copie notevolmente migliorate che siamo lieti di presentare in tutto il loro splendore al Cinema Ritrovato.

Bryony Dixon

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