Memoria Visiva Emiliano-Romagnola
Il censimento cinematografico della regione
La salvaguardia di un aspetto fondante della nostra cultura
Le percentuali parlano chiaro: l’Emilia-Romagna è la regione italiana che proporzionalmente può vantare il maggior numero di frequentatori dello spettacolo cinematografico. Un dato statistico significativo a cui se ne aggiungono altri ugualmente rilevanti in grado di testimoniare il legame profondo che il cinema mantiene con questa terra. Basta infatti passare in rassegna la qualità e la quantità dei cineasti che sono nati e si sono formati nella nostra regione o considerare la varietà di film ambientati nel nostro territorio per capire quanto fosse indispensabile avviare un grande censimento che misurasse nei nomi, nei film e nei luoghi le dimensioni concrete del fenomeno. Ed è proprio a questa necessità di catalogazione e di salvaguardia di un aspetto così importante della nostra cultura che il progetto “Per conservare la memoria visiva Emiliano-Romagnola” ha voluto dare una risposta concreta.
I nomi e i luoghi di una terra di film
Un lavoro di ricerca e di recupero di materiali e informazioni che ha preso le mosse sotto la supervisione scientifica di Renzo Renzi nel 1998 grazie alla collaborazione fra Cineteca e Regione Emilia-Romagna e che nel corso del tempo è riuscito a costituire l’archivio di una banca dati di fondamentale interesse: la schedatura consultabile di oltre 350 film in cui vengono riportate, oltre ai dettagli tecnici e artistici, le notizie sulle ambientazioni suddivise per provincia. Un’estesa mappatura, quella condotta da Manuela Marchesan e Mauro Bonifacino, che è andata a inglobare anche opere i cui luoghi di ripresa sconfinavano dai limiti regionali, vuoi perché girati lungo il fiume Po o vuoi, come nel caso della Rimini di Federico Fellini, perché ricostruiti in studio. Il tutto in nome di una continuità cinematografica che merita di essere ricordata.