Progetto Corona Cinematografica
Recupero, catalogazione e diffusione del fondo
Una vera cine-storia d’Italia
Dalla Resistenza al Vajont, passando per contestazioni giovanili, emigrazione, criminalità, aborto, infortuni sul lavoro, totocalcio, naja, raffinerie, arte e fotoromanzi. Ecco alcuni dei tanti scorci tematici che ci allargano lo sguardo sul panorama di un cinquantennio di storia italiana, perlustrato attraverso una molteplicità di percorsi geografici, turistici, artistici, architettonici, di costume sociale. In altre parole, l’eredità che ci viene restituita dal “catalogo” della Società Corona Cinematografica, impresa che con le sue produzioni dalla fine degli anni ’40 fino al 1997, anno in cui ha cessato l’attvità, non ha mai smesso di perlustrare il nostro paese nei suoi snodi cruciali.
Firme, documenti e testate del fondo
Qualche manciata di numeri e nomi, giusto per dare l’idea dell’ampiezza dell’archivio Corona: circa 2500 tra documentari e film di animazione e 1200 cinegiornali che comprendono le famose testate di “Panorama Cinematografico” e “Cinemondo”. E poi ancora le prestigiose collaborazioni che mettono insieme nomi come quelli di Luciano Emmer, Giuseppe Ferrara, Lucio Fulci, Paola Faloja, Libero Bizzarri, Pier Paolo Pasolini Ansano Giannarelli, Alberto Grifi, Bruno Bozzetto, Mario Verdone, Italo Calvino.
Per una valorizzazione e diffusione del materiale
Questo patrimonio di testimonianze e filmati è ora a disposizione di tutti, basta richiederlo alla Cineteca di Bologna, l’istituzione che, dopo l’incarico ufficiale del 2005, si è lanciata nell’ampio progetto di recupero e diffusione del fondo Corona Cinematografica. Un lavoro che ha già prodotto la catalogazione di una parte corposa del materiale depositato nei propri archivi e la pubblicazione di un numero sempre crescente di film della collezione sul portale Cinestore.