I restauri della Cineteca alla 72a Mostra del Cinema di Venezia

AMARCORD DI FEDERICO FELLINI
I MOSTRI DI DINO RISI
SALÒ
PER IL 40° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI


La quintessenza della poetica felliniana, nel grande affresco della sua infanzia e adolescenza; il ritratto irresistibilmente spietato dei nuovi italiani negli anni del Boom; il film-testamento di Pier Paolo Pasolini, racconto della violenza fascista attraverso la riattualizzazione della perversione sadiana, uscito dopo la sua morte, di cui quest'anno si ricorda il 40° anniversario.
Il grande cinema italiano, quello che ha anticipato, raccontato e trasfigurato la nostra storia rivive nei restauri che la Cineteca di Bologna e il suo laboratorio L'Immagine Ritrovata portano alla 72ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Venezia Classici, in programma dal 2 al 12 settembre:

 

Amarcord (in programma sabato 5 settembre, ore 16.45, Sala Volpi e ore 21, Il Cinema nel Giardino presentato da Giuseppe Tornatore; domenica 6 settembre, ore 22, Sala Darsena), ultimo Oscar per un film di Federico Fellini (dopo quelli per La Strada, Le notti di Cabiria e 8 e ½), a cui si andrà ad aggiungere quello alla carriera. A quarant'anni da quell'Oscar, ricevuto nel 1975, rinasce il capolavoro diretto nel 1973 da Fellini, nella bellezza originaria delle scene e dei costumi di Danilo Donati, con la luce e i colori di Giuseppe Rotunno, numi tutelari di un'epoca d'oro del cinema italiano che assieme a quelli degli inseparabili Tonino Guerra e Nino Rota hanno fatto di Amarcord un film capace di conquistare un posto del tutto speciale nell'immaginario di intere generazioni, in ogni parte del mondo. Il restauro di Amarcord è realizzato dalla Cineteca di Bologna, con il sostegno di yoox.com e il contributo del Comune di Rimini, in collaborazione con Cristaldi Film e Warner Bros.

Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi sono I mostri (in programma lunedì 7 settembre, ore 21, Il Cinema nel Giardino; martedì 8 settembre, ore 14.45, Sala Volpi; mercoledì 9 settembre, ore 9, Sala Volpi) che Dino Risi crea nel 1963: 20 fulminanti episodi divenuti l'emblema stesso dell'italianità più cinica. La Cineteca di Bologna e il Museo Nazionale del Cinema di Torino tornano, dopo il lavoro comune svolto negli scorsi anni sui film di Elio Petri, alla Mostra del Cinema di Venezia con il restauro di un grande titolo del cinema italiano, realizzato in collaborazione con RTI-Mediaset, Lyon Film e Surf Film.

Salò o le 120 giornate di Sodoma (in programma giovedì 10 settembre, ore 14.45, Sala Volpi e venerdì 11 settembre, ore 9, Sala Volpi). Geniale 'tradimento' di Sade e audace dissimulazione storica (la Repubblica Sociale è solo un 'cartone' metaforico), l'ultimo film di Pasolini aggredisce lo spettatore precipitandolo in un incubo senza pietà e senza vie di salvezza, dove i rituali di perversioni e violenze rimandano surrettiziamente al presente. Mostra aberrazioni perpetrate secondo un regolamento da collegio infernale, dove ogni etica è pervertita nel suo contrario e la 'soluzione finale' pedagogica consiste nella creazione di una nuova umanità, indifferente e assuefatta all'orrore. Lo stesso Salò uscirà poche settimane dopo la morte del regista. Il restauro di Salò è promosso dalla Cineteca di Bologna e da CSC - Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi.